Ansia, Paura, Panico

TRATTAMENTO DI:

  • Ansia e Paura (le varie forme)
  • Fobia sociale
  • Fobie specifiche
  • Panico

Ansia e Paure

L’ansia è attualmente la parola più ricercata sul web. Sentiamo tantissime volte dire “C’ho l’ansia!” in vari ambienti e in diverse situazioni. All’università, prima di un esame, prima di un colloquio, in una situazione nuova o in presenza di molte persone.

L’ansia e la paura sono emozioni fondamentali, delle reazioni naturali a determinati eventi della vita che oggettivamente provocano paura e ansia (es. scosse sismiche o virus) e che, in tali situazioni di pericolo, permettono di attivare meccanismi di difesa. Sono pertanto delle risposte funzionali e positive poiché permettono un miglioramento dell’attenzione, segnalano un pericolo, servono a mettersi in salvo attivando i comportamenti di fuga e attacco, e permettono di elaborare possibili soluzioni.

Molte volte però, ansia e paure restano perennemente attivate anche in assenza di reali minacce esterne, a tal punto che diventano troppo forti, croniche e pericolose. In questo caso, l’ansia diventa uno stato d’allarme caratterizzato da pensieri negativi e catastrofici e da una costante preoccupazione pervasiva e non controllabile. La persona è preoccupata e cerca di evitare o controllare tutti gli eventuali pericoli che possono presentarsi nel presente e, in loro assenza, la sua preoccupazione si sposta sul futuro.

La persona che sperimenta ansia e paure, è afflitta da sentimenti di forte stress e disagio, tali da compromettere significativamente il benessere personale e interferire con il normale funzionamento delle relazioni di coppia, interpersonali, sociali e lavorative. Le persone possono ad esempio, interrompere uno sport che hanno sempre praticato, smettere di guidare o porre fine ad una relazione provando ansia al solo pensiero di affrontare ancora quelle situazioni.

ALCUNI SINTOMI DELL’ANSIA:

  • accelerazione del battito cardiaco
  • insonnia
  • sensazione di difficoltà respiratoria
  • dolore al petto
  • pensieri fissi e intrusivi
  • richiesta di aiuto e di rassicurazioni

Fobie

Le fobie sono paure specifiche verso oggetti, animali o situazioni che oggettivamente non rappresentano un pericolo (es. paura di andare in ascensore, paura degli spazi aperti o luoghi affollati, paura dei gatti). Il più delle volte, la persona sa che non corre pericolo e sa che la sua paura non ha senso, ma non riesce a calmarsi e ha paura ugualmente. La paura dà luogo ad una attesa del negativo, non giustificata dai fatti. La persona che soffre di una o più fobie, ha paure che restano costantemente attivate e la mente continua ad elaborare immaginari negativi e catastrofici anche in assenza di reali minacce.

Quando cominciamo ad evitare una realtà, la paura sale e ci troviamo dinanzi a una vera e propria fobia. La fobia si configura come un’irrazionale e persistente paura di alcune situazioni, attività, oggetti o animali caratterizzata da reazioni psico-fisiologiche quali tachicardia, sudorazione, capogiri, blocco del pensiero, fuga e richiesta di aiuto. Ci sono varie forme di fobie tra cui ipocondria, patofobia, fobia sociale e fobie specifiche. L’ipocondria è l’aver paura di diverse malattie, la patofobia è l’aver timore di una specifica malattia, la fobia sociale è la paura di interagire con gli altri, le fobie specifiche o mono-fobie sono la paura incontrollabile di entrare in contatto con l’oggetto temuto (es. Paura dei gatti, paura di volare, paura dell’altezza, ecc…).

Ansia e Paure sono emozioni fondamentali, sono dei salvavita in quanto ci salvano la vita svolgendo una funzione adattiva dell’organismo all’ambiente preparandolo alla difesa o alla fuga, ma quando questi meccanismi restano costantemente attivi in completa assenza di fattori oggettivamente pericolosi è qui che subentra il problema e si passa dal fisiologico al patologico. Il problema diventa come reagiamo alla paura.

Paura del giudizio

Siamo così spaventati dall’essere giudicati che procrastiniamo il desiderio di libertà

✅ Ti senti giudicato e/o osservato? ✅ Senti di dover essere sempre perfetto?
✅ Ti sforzi di assumere comportamenti giusti?
✅ Ti controlli di continuo?
✅ Senti di dover ricoprire sempre un certo ruolo?

L’#ansia sopraggiunge quando ti sforzi di essere una persona diversa da quella che sei per far piacere agli altri, quando appari diversamente da come sei.

Il ruolo che ti sei costruito o che ti hanno imposto può trasformarsi col tempo in una gabbia e fa emergere l’ansia.

L’#ansia allora arriva per ricordarti di essere coerente con il tuo IO, di seguire ed esprimere la persona che è dentro di te.

Maslow, nella sua Piramide dei Bisogni, colloca il bisogno di appartenenza tra i bisogni essenziali per la salute dell’uomo. Tale bisogno è così importante che una delle paure più diffuse è la paura del giudizio degli altri. Desideriamo essere amati e accettati dagli altri, ma temiamo di non riuscirci a causa del nostro aspetto fisico, del nostro modo di pensare, delle nostre origini, famiglia, educazione e altro. Così evitiamo di parlare per paura di sbagliare, evitiamo di compiere una scelta per timore di fallire o evitiamo di prendere una decisione poiché non è condivisa e accettata da chi ci sta intorno. La conseguenza è che ci ritroviamo con rimpianto a vivere una vita che non vorremmo, a fare un lavoro che non ci piace, a vivere un’intera esistenza per rincorrere le aspirazioni di altri (genitori, amici, società) che bloccano il nostro progetto personale.

Tale timore può trasformarsi in fobia sociale o disturbo d’ansia sociale, una condizione limitante e disattiva per chi ne soffre caratterizzata da una sensazione elevata di disagio che l’individuo sperimenta esclusivamente in contesti sociali. E’ nelle situazioni sociali che l’individuo soffre perché ha paura di essere giudicato, umiliato e criticato. Chi soffre di ansia sociale teme le persone e il giudizio degli altri, e tende a scegliere occupazioni lavorative più isolate dal contatto con gli altri in quanto si sente a suo agio e tranquillo esclusivamente in solitudine e lontano dalle altre persone. E’ possibile che l’ansia sociale sia limitata ad un solo ambito con determinate persone (es. parlare in pubblico) oppure può manifestarsi in tutte le situazioni sociali.

Chi soffre di ansia sociale potrebbe sperimentare ansia e attacchi di panico che generalmente avvengono in occasione di situazioni sociali quando l’individuo si ritrova in compagnia di altre persone.

Scopri come liberti del continuo timore del giudizio degli altri e seguire semplici passaggi per realizzare il tuo progetto personale: 1) come aumentare la sicurezza in te stesso, 2) come smettere di interpretare un ruolo, 3) come piacere meno agli altri e più a te stesso.

Panico

La paura attiva l’ansia e, se questa supera la soglia, abbiamo il panico. La percentuale di persone affetta da ansia e paure è altissima e spesso sono accompagnate anche da attacchi di panico caratterizzati da sintomi come palpitazioni, tremore, vampate di calore alternate a brividi di freddo, rossore in viso, sensazione di soffocamento, blocco del respiro, formicolio e dolore al petto, problemi alla vista e visione deformata. Il Panico è una reazione di arousal, una reazione neuro-fisiologica somatica per cui la persona prova alcuni o tutti questi sintomi. Il panico viene percepito come una fortissima ansia dalla breve durata, con conseguente senso di spossatezza.

Questi sintomi cronicizzati interferiscono col normale svolgimento della vita della persona al punto tale da renderla invalida e invalidante. Ne risulta infatti compromessa non solo la sua quotidianità, ma anche la quotidianità di chi gli sta intorno che si ritrova ad essere quasi costretto a prestare aiuto e organizzarsi in funzione della persona in questione. Nello specifico, la vittima di queste problematiche, per timore delle sue reazioni fisiologiche sopra descritte, inizia a evitare tutte quelle attività e situazioni che potrebbero aumentare l’attività fisiologica del proprio organismo e scatenarne i sintomi. Così, l’individuo comincia a evitare il contatto con gli altri, evita di uscire, tende all’isolamento. Ad esempio, inizia ad evitare di frequentare luoghi pubblici ed evita di uscire con persone non familiari per timore del loro giudizio.

Ma evitando l’oggetto temuto davvero migliora il problema? Attraverso questi meccanismi di evitamento, la persona pensa di proteggersi, ma in realtà non fa altro che ridurre la propria autonomia e benessere psicologico. Anche se da un lato riesce ad avere meno sintomi e a vivere più serenamente la sua quotidianità, dall’altro auto-alimenta la problematica tanto da rendere l’oggetto fobico ancora più temuto e impossibile da risolvere. Come già gli antichi Sumeri scrivevano nelle loro tavole “la paura guardata in faccia si trasforma in coraggio, la paura evitata diventa timor panico”.


Il percorso psicologico consiste nel costruire una nuova percezione del problema attraverso test e tecniche specifiche. Apprendere delle tecniche significa ri-orientare il comportamento acquisendo step-by-step gli strumenti e le strategie funzionali volte a gestire il problema in maniera efficace e vivere serenamente la propria vita affettiva, lavorativa e sociale.