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Coronavirus: Emergenza Psicologica

In questo periodo di emergenza Coronavirus (SARS-Cov-2 o più conosciuto come Covid-19), stiamo vivendo un momento storico che segnerà la storia dell’umanità e resterà nella memoria collettiva. Da circa un mese sembra che sia scesa la sera su tutto lo stivale e il giorno fatichi ad arrivare. Attività chiuse, imprese e aziende chiuse, scuole e università chiuse, bar e locali chiusi, gente barricata in casa, viali e vicoli completamente vuoti e persino le città metropolitane sono deserte. Restano aperti solamente i supermercati e farmacie. Sono aumentate le consegne a domicilio dei beni di prima necessità, l’uso della tecnologia e il lavoro in smart working per chi ha un lavoro che gli consente di lavorare stando a casa. Per tutti gli altri lavoratori, riposo forzato.

Quali conseguenze?

Le misure restrittive messe in atto per il contenimento del Coronavirus ci impongono di restare a casa, di evitare i contatti sociali e di uscire solo per necessità come ad esempio per fare la spesa muniti di mascherine e guanti e mantenendo una distanza di sicurezza di almeno un metro. Queste profonde modifiche che sono state apportate dalla società hanno richiesto una rivisitazione delle nostre abitudini consolidate da tempo e una riorganizzazione delle nostre giornate.

Dal punto di vista psicologico, malgrado conosciamo la giusta causa, ci è stata chiesta una privazione. Privazione della nostra vita e della libertà in cambio della solitudine e dell’isolamento senza scadenza. Una condizione contro-natura che mai avremmo pensato prima d’ora. Trascorrere tutte le nostre giornate chiusi in casa per un lungo periodo di tempo non è semplice. Non è semplice per tutti, non lo è per chi vive solo e lontano dalla propria famiglia e amici e, ancor di più, non lo è per chi soffriva già di ansia e depressione. L’isolamento mette a dura prova l’umore, la salute mentale e amplifica i sentimenti negativi.

Insomma, si tratta di modifiche che hanno stravolto la nostra vita lasciandoci nell’incertezza della quotidianità personale e professionale, e in domande senza risposta. Nel giro di qualche settimana, ci siamo ritrovati privi della nostra vita, come se qualcuno ci avesse denudato delle nostre certezze, sicurezze e progetti, di tutto ciò che era “normale” e alle volte forse anche un po’ scontato. Niente più caffè pomeridiani, uscite fra amici, chiacchiere per strada, feste e, per la maggior parte, neanche più il lavoro. Abitudini e stili di vita stravolti con l’unica possibilità di fare delle attività all’interno delle mura domestiche in solitudine, telematicamente o in compagnia dei famigliari. Ci siamo ritrovati improvvisamente impauriti e disarmati dinanzi a un nemico invisibile che non tocchiamo, non vediamo, di cui non percepiamo il suo odore né la sua forma, eppure è così subdolo e reale che si aggira e ci raggiunge personalmente o attraverso le persone più care.

Qual è lo stato d’animo dei cittadini?

In una situazione così complessa e drammatica, ognuno di noi sperimenta le emozioni più disparate in base alla situazione che si ritrova a vivere. Da una parte, lo stato di incertezza in cui viviamo aumenta i livelli di stress responsabili di maggiore ansia, panico, paure e irascibilità. Un’incertezza sotto diversi punti di vista che fa perpetuare l’ansia più della malattia in sé. Dall’altra parte, la popolazione è in preda a un senso di angoscia e impotenza. Difatti, dinanzi a un fenomeno di questa portata siamo disarmati, non abbiamo mezzi per combatterlo se non l’adottare comportamenti preventivi e precauzionali come il restare a casa. Pertanto, si scatena una sensazione di profonda angoscia che ci fa sentire impotenti, senza armi, senza poter fare nulla per fermare questo virus, senza strumenti per affrontare la situazione, condannati a un possibile destino e senza poter stare vicini ai nostri cari che ci lasciano in uno stato di completa solitudine. Le persone vivono in uno stato di angoscia basato su quello che potrebbe capitare e a cui non possono fuggire. L’angoscia è una paura che deprime perché non possiamo far niente dinanzi a una situazione incontrollabile, una situazione per cui non siamo preparati. Poi, se a questo tipo di angoscia aggiungessimo anche l’angoscia che stiamo vivendo dal punto di vista economico, potremmo dire che l’angoscia tocca picchi vertiginosi.

Oltre ad essere angosciati, impotenti e soli ci sentiamo anche molto stressati. Si pensi ai medici e agli operatori sanitari costantemente alle prese col salvare vite umane senza armi specifiche a disposizione, malgrado i turni massacranti. Dinanzi a questa infezione nuova e sconosciuta (Covid-19) il loro sapere non basta più. E’ avvilente, frustrante, inaccettabile. Cadono improvvisamente le loro sicurezze, la loro capacità di guarire le persone e fronteggiare le emergenze. Oltre alla paura del contagio, c’è la paura di non fare o di non aver fatto abbastanza. Ed è così che l’emergenza sanitaria diventa prima di tutto un’emergenza psicologica. Il senso di impotenza dilaga ulteriormente e non tutti ce la fanno, non tutti sono in grado di sopportare un carico emotivo così elevato.

Indicazioni pratiche

In questo periodo, le persone hanno bisogno di gestire al meglio le loro emozioni, i momenti critici e le situazioni emotivamente stressanti. Pertanto, è importante conoscere le adeguate strategie di coping che si possono utilizzare al fine avere una minore reattività a stimoli emozionali intensi. Rimandando ad un’altra sede queste tecniche calzate su misura della persona in base al caso specifico e alla situazione che sta vivendo, qua mi limiterò a dare dei consigli pratici su come combattere la paura per evitare che si trasformi in un disturbo ossessivo-compulsivo o in panico. Come si vedrà, ci sono alcune strategie comunemente usate, ma che si dimostrano controproduttive.

Ecco dieci indicazioni generali valide per tutti:

  1. Adattabilità. Pur stando in casa è importante adattarsi alle nuove abitudini e mantenere uno stile di vita sano: svegliarsi alla solita ora, curare la propria immagine e igiene personale, fare attività fisica, avere un’alimentazione sana, leggere un buon libro, giocare con un vecchio gioco da tavola e fare cose che abbiamo sempre rimandato;
  2. Informarsi due volte al dì. Limitare il tempo in cui ci si espone al flusso di immagini e notizie: ricercare costantemente informazioni per restare aggiornati non fa altro che aumentare il nostro stato di allerta e dunque le nostre ansie e paure. Monitorare gli aggiornamenti delle notizie due volte al giorno attraverso i TG o i canali ufficiali di informazione come il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità al fine di evitare le fake news;
  3. Non isolarsi nell’isolamento. Grazie all’uso della tecnologia abbiamo modo di sentirci vicini seppure lontani. Trascorrere le giornata con la famiglia e amici tramite chiamate o video-chiamate è un modo per mantenere un certo grado di vicinanza, connessione e non sentirsi soli nella solitudine;
  4. Pause. È importante continuare a concedersi del tempo per sé e stare bene, soprattutto per chi lavora in smart-working e tende ad avere un’unica scrivania sia per lavorare sia per la consumazione dei pasti;
  5. Limitare l’esposizione agli schermi. Non è facile nel 2020, ma è importante ridurre l’uso dei dispositivi tecnologici quali smartphone, android, pc, tablet e tv soprattutto prima di coricarsi per non compromettere la qualità del sonno;
  6. Prediligere le attività e le relazioni dal vivo con i propri famigliari riscoprendo il dialogo e il piacere di stare insieme anche attraverso un’attività condivisa;
  7. Attività fisica. Per quanto gli spazi in casa siano ristretti, è bene svolgere del movimento fisico per mantenere alto l’umore e avere un sonno regolare. Se non si hanno idee, sul web si trovano diversi tutorial;
  8. Mantenere abitudini di sonno regolari. Le neuroscienze dicono che quanto più si dorme bene, tanto più si ha un sistema immunitario efficiente. Pertanto, malgrado la segregazione in casa e i tempi rivoluzionati, è importante riposarsi 7-8 ore mantenendo un orario fisso in cui svegliarsi e andare a letto;
  9. Gestire lo stress. È importante gestire lo stress attraverso rilassamenti (se sei interessato puoi contattarmi). Poiché se aumenta lo stress, aumentano anche le paure e di conseguenza si indebolisce il sistema immunitario;
  10. Lettura e musica. Leggere e ascoltare musica contribuiscono a ridurre significativamente lo stress, allentare tensioni fisiche e le preoccupazioni.

Iniziative e promozioni

Credo che ora più che mai sia importante remare insieme nella stessa direzione sostenendoci reciprocamente in vista di un obiettivo comune. È proprio per questa idea di concretezza che ho deciso di dare il mio aiuto aderendo all’iniziativa #psicologionline promossa dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP): sono a disposizione per un colloquio gratuito (previo appuntamento) al fine di sostenere tutte le persone che hanno bisogno di un aiuto, sostegno o di specifiche indicazioni pratico-professionali in questa emergenza Covid-19.
Il contributo di ognuno di noi, annienterà il nemico.

Dr.ssa Angela Leonetti

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